La crisi colpisce le vacanze estive
Il 47% dei cittadini europei non andrà in vacanza questa estate. Rispetto all’estate del 2012 c’è un incremento del 10% di coloro che resteranno a casa durante il periodo di ferie. Facile intuire che la crisi economica stà colpendo pesantemente il settore turistico.
E’ un dato fornito da Europ Assistance con il suo 13° Barometro Vacanze realizzato da Ipsos per analizzare i programmi di viaggio e le preoccupazioni degli Europei per l’estate 2013.
Condotta telefonicamente su un campione di 4048 maggiorenni europei – nello specifico di Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito – l’indagine “Intenzioni e programmi degli Europei per le vacanze estive” rileva che sono i paesi del sud Europa, dove il tasso di disoccupazione è più alto, quelli in cui si rilevano le più forti cadute: le intenzioni di andare in vacanza in Italia infatti sono del 53% (10 punti percentuali in meno rispetto al 2012 e 25 punti in meno rispetto al 2011).
Dall’indagine si riscontra che in Europa, la meta più ambita dal 18% da chi andrà in vacanza, sarà la Francia, subito seguita dall’Italia (17%) e dalla Spagna (14%). Gli altri paesi dell’Europa del sud (Portogallo, Croazia, Grecia, Creta, ecc) saranno scelti dal 12% della popolazione europea intervistata. Mentre è in crescita il dato relativo alla quantità di persone orientate a restare all’interno dei confini nazionali, soprattutto in paesi come la Spagna (65% +12 punti rispetto al 2012), l’Italia (70% stabile rispetto al 2012) e la Francia (60% -7 punti rispetto al 2012). In controtendenza il Belgio in cui soltanto il 9% dei vacanzieri rimarrà entro i confini del proprio paese.
Trattandosi spesso dell’unico periodo dell’anno in cui potersi rilassare, il cittadino Europeo organizza le sue vacanze estive con meticolosità e il 73% con largo anticipo. Il comportamento risulta essere abbastanza omogeneo in tutti i paesi presi in considerazione, fatta eccezione per l’Italia che vede un 40% dei vacanzieri che prediligono le prenotazioni “last minute”. L’organizzazione avviene per il 71% degli intervistati in modo autonomo, acquistando i vari servizi separatamente, mentre il 25% compra pacchetti “all inclusive”.
E cosa si prevede per il futuro secondo gli intervistati ? Le speranze per i prossimi 50 anni fanno largo al pragmatismo. Il 65% degli Europei, infatti, vorrebbe un servizio meteo efficiente e preciso, da utilizzare in fase di prenotazione e che fornisca le previsioni esatte del luogo di destinazione. Il 63% vorrebbe avere la possibilità di viaggiare da una parte all’altra del mondo in poche ore. A una certa distanza ma con un corposo 53%, troviamo il viaggio illimitato tramite l’acquisto di un forfait annuale, il 28% che vorrebbe fare una vacanza nello spazio e il 23% che sogna di andare in vacanza senza spostarsi sfruttando tecnologie quali il casco simulatore, la realtà virtuale ecc. (ma per carità, questi non sanno cosa significa viaggiare!)
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